21 marzo 2017

doppio lutto

In questi giorni sono ripresi a raffica i funerali e, in particolare, due lutti in una famiglia  a distanza di un giorno: suocero e genero. Al rosario del genero c'era molta gente e i figli erano visibilmente smossi dentro. Mi veniva in mente l'osservazione che i cristiani italiani hanno ancora la chiesa come riferimento in alcuni momenti della vita: nascita, matrimonio, morte. Effettivamente sembrava che aspettassero da te le parole giuste per esprimere dei sentimenti. Il che aumenta la responsabilità: non è solo far bene una preghiera e neanche solo il farla con il cuore. E' il trasformare un sentimento collettivo in preghiera, ristabilendo per un attimo i rapporti interrotti con la Chiesa.
Per questo genere di operazione è più indicato l'animo del cesellatore che quello del caterpillar moralizzatore. Ma è anche più indicato l'animo del cesellatore rispetto a quello del semplice scultore che sgrossa il pezzo. Qui la differenza la fa il particolare: la parola giusta, il tono giusto, il momento giusto. Il che è un bel casino.



"Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!»." (Lc 7,13-14) 

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