04 giugno 2017

Pentecoste

Non c'è dubbio. Sono più affezionato alla festa di Pentecoste che a Natale o a Pasqua e non so perchè. Sarà per il colore rosso, sarà perchè con Pentecoste la Chiesa si mette in movimento, sarà perchè la riflessione sullo Spirito che impregna di sé ogni cosa e ogni persona è molto affascinante. Sarà perchè la sequenza di Pentecoste è suggestiva, molto più di quella di Pasqua, sarà perchè Pentecoste non è stata aggredita dalla società dei consumi come Natale e Pasqua. Sarà perchè Pentecoste non è neanche considerata (quest'anno non c'è stata neanche la veglia diocesana), sarà perchè Pentecoste è densa dei simboli dello Spirito Santo, ma è anche promettente con i doni dello Spirito Santo.
Tutti gli anni ci si riduce a ricordarla in quattro e quattr'otto, senza la novena, senza la messa vigiliare.
Eppure lo Spirito agisce dietro le quinte dei nostri cuori e delle vicende dell'umanità e con la pazienza che solo Dio avrebbe tesse la tela della costruzione di un'unica famiglia umana, nella diversità delle teste, delle sensibilità e dei gradi di durezza e rigidità...

"Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere."  (Sl 103, 30-31)

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