03 ottobre 2017

padri...

La morte del padre del mio collega e la condizione di assenza mentale di mio padre mi fanno pensare su quanto siamo legati a coloro che ci hanno generati. Anche se sei già grande e autonomo, ti sembra che crolli uno dei pilastri portanti del tuo edificio. Anche se il rapporto poteva non essere dei migliori, alla fine la sensazione è che ora devi rimboccarti di più le maniche. Forse è per questo che c'è un comandamento specifico sui genitori che chiede non di rispettarli ma di più: di rendere loro onore (tra le righe: qualunque cosa capiti loro). E la posizione di quel quarto comandamento è speciale: fa da cerniera ai primi tre comandamenti che riguardano il rapporto con Dio e gli ultimi sei che riguardano il rapporto con gli altri. Come dire: i genitori non sono "altri" qualunque e ti rapportano a Dio non tanto per come siano capaci di fare i genitori, ma per il fatto stesso di averti generato.

"Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.Anche se perdesse il senno, compatisciloe non disprezzarlo, mentre sei nel pieno vigore.Poiché la pietà verso il padre non sarà dimenticata,ti sarà computata a sconto dei peccati." (Sir 3,12-14)

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