11 aprile 2018

riprende il blog. Vangelo di domenica 15 aprile

Qualche giorno di intoppi e non sono riuscito a proseguire con il blog. Riprendo con il Vangelo di domenica prossima, visto che sono già arrivati due commenti...



 In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni». (Lc 24,35-48)

2 Commenti:

Alle 11 aprile 2018 alle ore 15:14 , Anonymous Anonimo ha detto...

Le parole di GESÙ che subito metterei in evidenza sono :"pace a voi"Cristo che vince la paura degli apostoli,Cristo che vince ogni angoscia,ogni guerra piccola o grande.Il mondo ha bisogno di questa pace,la pace offerta da Gesù

sovrasta ogni logica di potere umano ,è una pace che nasce dal cuore È volersi bene sempre nonostante le differenze ,i conflitti,le inconprensioni.Chi vuole essere discepolo di Cristo non può mai maneggiare la spada.La pace è la nostra specifica vocazione e fiorisce sul terreno dell'amore autentico, frutto della passione di Cristo e può essere custodita solo con
la com-passione,con il sacrificio di se,con il perdono dato e accolto con la perseveranza nel bene.Vivere il vangelo della pace è un impegno arduo,ma non è una utopia .La pace è possibile .La pace è Cristo risorto con noi.Crediamoci tutti insieme

 
Alle 11 aprile 2018 alle ore 15:18 , Anonymous Anonimo ha detto...

re sono gli aspetti che emergono dal brano di Luca: uno intellettuale ("aprì loro la mente per comprendere le Scritture"), uno affettivo ("per la gioia") e uno operativo ("Di questo voi siete testimoni"). Sono tre aspetti essenziali della fede, perché Gesù non resti un "fantasma", ma diventi, per ciascuno di noi, un commensale, un compagno di viaggio.

L'aspetto intellettuale anzitutto: nel nostro mondo iper-specializzato, sono necessari vent'anni di studio per ottenere una qualifica, ma lasciamo la fede nel mondo dell'approssimativo e dell'infantile. Sovente la nostra fede si limita a tre cognizioni imparate al catechismo! Il Signore ci apre la mente all'intelligenza delle Scritture: dedichiamo tempo a leggere e capire la Parola, a renderla viva nella nostra vita. Questa lettera d'amore che è la Bibbia troppo spesso giace impolverata nel fondo dei ripiani delle nostre librerie! Spolveriamola…!

L'aspetto affettivo: i discepoli provano una grande gioia, quasi un turbamento, nel vedere il Signore: la fede non può rimanere su di un piano di adesione esteriore ("conosco" la fede) ma deve necessariamente coinvolgere il nostro cuore, i nostri affetti. Finché non saremo conquistati dalla bellezza e dalla gioia che scaturisce dalla presenza del Cristo, non potremo veramente dirci cristiani.

Infine l'aspetto della testimonianza, della concretezza, del contagio: la fede diventa testimonianza. Il Signore è venuto per portarci la pace interiore, il perdono che è la profonda riconciliazione con noi stessi e con gli altri. Lasciamoci dunque raggiungere da Lui senza paura: il Signore ancora oggi ci ripete: "sono proprio io!" E così potremo testimoniare con la nostra vita che il Signore è veramente risorto!

 

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