30 settembre 2018

albanesi di seconda generazione

Ieri sera serata sull'Albania, partendo da filmati e immagini del viaggio di quest'estate. Non ne ho visto una scena perchè intento a parlare con un giovane albanese di seconda generazione, molto affezionato alla sua terra di origine e attivo nel creare legami con la tradizione albanese. Che dire? Riflettevo sul fatto che vi sono nazioni in cui l'identità è molto forte; man mano che la nazione si arrichisce e progredisce anche socialmente non è che perda la connotazione nazionale, ma diventa "nazione ospitante" per molte altre etnie. Così è successo per l'Inghilterra, per la Francia, per la Germania, così sta succedendo per l'Italia. Essere italiani non significa più essere "originari italiani" e l'italianità si arricchisce di molti altri apporti.
Per questo quando qualche forza politica fa leva sull'italianità contro gli stranieri è retrograda e sta cercando di portare indietro la storia. Perfino i romani antichi erano più avanti di certuni "sapienti" di oggi. Altra questione, tutt'altra questione, è la regolamentazione dell'immigrazione. Spesso i due temi sono confusi: per questo non si è arrivati allo ius soli, alle legge che determina la nazionalità italiana a prescindere dal "sangue": le forze potenzialmente favorevoli hanno pensato di perdere voti, invece di far capire agli italiani che non c'entrava nulla con l'immigrazione sregolata di oggi.

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