12 dicembre 2018

San Paolo

Ieri sera all'incontro biblico su 2 Cor 6-7 si faceva un po' difficoltà a star dietro a tutte le espressioni di s. Paolo e a ricostruire la sua vicenda. Certo, si diceva, non era una personalità facile, sia come persona che come scritti. E già questo lo si diceva nella seconda lettera di Pietro, perciò già ai tempi... Questa mattina poi trovo su "Vita e Pensiero" 5/2018 un intero articolo di Carlo Scilironi sui filosofi contemporanei di varia estrazione che si richiamano a s. Paolo: Badiou, Cacciari, Agamben. A leggere le loro riflessioni ci capivo ancora di meno... Chissà che s. Paolo avevano in mente. Alla fine mi sono detto: se leggi s. Paolo con uno sguardo di fede non sempre capisci ma se leggi s. Paolo senza uno sguardo di fede è ancora più oscuro!

"La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina" (2Pt 3,15-16)

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