27 marzo 2019

comunicazione potente

Ieri mattina al Consiglio Presbiterale si è parlato anche di Gazzetta d'Asti e di comunicazione. Solo un primo scambio di opinioni per capire la funzione pastorale di un giornale diocesano che, come è stato detto, non deve essere solo "bollettino superparrocchiale" pieno delle iniziative che vengono realizzate. Ma neanche un giornale qualunque che riporta informazione e fa qualche approfondimento ogni tanto. Nell'era della comunicazione, quando in pochi mesi la gente è passata dall'essere tutto sommato favorevole all'accoglienza all'essere tutto sommato contraria, si richiede una comunicazione potente. In tre sensi:
1) che progetti quali contenuti comunicare e punti a modificare le opinioni secondo i valori del Vangelo (che sono anche i valori umani): non solo informazione neutrale
2) che metta in movimento, sia militante e non solo per farsi un'idea. Promuova campagne e prenda posizione: non solo informazione cognitiva
3) che non si limiti all'orizzonte locale ma aspi
ri ai temi globali pur se da una prospettiva locale: non solo informazione a corto raggio.

"Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo." (Eb 1,1-2)

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