20 giugno 2019

autorevolezza

In questi giorni mi sono trovato ad ammirare alcuni personaggi per la loro autorevolezza: il presidente Mattarella, un volontario appena arrivato ad Asti che con grande pacatezza ma anche fermezza è in prima linea su questioni di giustizia sociale,  una signora che ho raggiunto con la benedizione delle famiglie e che sta passando molte prove di salute sua e del marito. Tutte storie diverse, accomunate dal senso di fiducia nel futuro e dalla capacità dei tempi lunghi e della fermezza (o come si dice oggi della resilienza). In altri casi invece sento le paure di una persona che ha un ruolo importante nella vita civile di Asti per il futuro che si presenta per la propria figlia, la rabbia di certi politici di cui è bene tacere il nome per evitare pubblicità gratuita, l'amarezza di coetanei che si lamentano dell'insensibilità delle nuove generazioni.
Mi viene da dire che la fede oggi si misura su questo e non più sulla voglia di approfondire le Scritture, sul desiderio di aiutare gli altri, sull'impegno attivo per le nuove generazioni. La fede oggi è la capacità di vivere come se Dio esistesse e il mondo non fosse lasciato in balia degli uomini.

"Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede" (Ab 2,4)

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