01 gennaio 2021

Il grande Mattarella


All'inizio del suo mandato i discorsi di Mattarella mi sembravano omelie. Ora, dopo aver sentito anche quella di ieri, mi rendo conto che sono l'espressione massima della sintesi in lui dell'essere cittadino e dell'essere cristiano. Per quello sembrano omelie. Ma non lo sono: l'alternativa sono i convulsi discorsi politici di altri che vanno bene nell'agone politico ma non per mantenere l'unità di una nazione e di un popolo.
In particolare ieri mi ha colpito:
- il continuo fare riferimento all'epidemia, perchè quella è la sfida nazionale, senza drammatizzazioni;
- l'ignorare riferimenti alle istituzioni per rivolgersi direttamente alla capacità della gente di rispondere adeguatamente all'emergenza;
- la valorizzazione dell'Italia e delle sue capacità, ma aiutata da un certo contesto europeo: non solo il consueto riferimento al "genio" italiano, che a volte non si trova proprio, né solo all'Europa come se fosse la commissione di esame esterna;
- infine l'aver messo sullo stesso piano gli auguri al Papa con gli auguri ai goriziani dopo che la città di Gorizia è stata proclamata capitale europea della cultura 2025: né servilismo bigotto, né populismo.
Un degno esponente dei cattolici impegnati in politica.

"Amate la giustizia, voi che governate sulla terra,
rettamente pensate del Signore,
cercatelo con cuore semplice." (Sap 1,1)



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