14 gennaio 2022

La grammatica dell'aldilà

 Ieri ho parlato con un signore che conoscevo e che ha perso un fratello per infarto. Era disabile e questa morte dice che gli aveva generato molta rabbia dentro, perchè gli sembrava ingiusta. Poi però dice di aver ricevuto una serie di segni che lo hanno rasserenato, facendogli capire che suo fratello era nella pace e sarebbe stato vicino alla sua famiglia sempre. Segni che possono essere tutti presi come casualità: una foto per la lapide del cimitero trovata per caso con i pollici alzati in segno di ottimismo, la vicenda collegata con una stella, la nipote (figlia di lui che raccontava) che dopo tanto tempo risulta positiva al test di gravidanza il giorno dopo il funerale... Invece lui li ha interpretati come segni dalla nuova vita del fratello, anche perchè lo hanno rasserenato molto e rafforzato la fede.

Alla fine convenivamo che la nostra cultura non conosce la grammatica dell'aldilà. Come se fosse una lingua straniera. Un po' perchè non ci crede, un po' perchè lo considera come una iattura, un po' perchè pensa che non ci siano contatti tra aldilà ed aldiqua. Peccato: si taglia via una bella fetta di esperienze e di linguaggi tra vivi e defunti che farebbero del bene a tutti.

"Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? " (1Cor 15,12)



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