10 gennaio 2022

La bellezza dei Padri della Chiesa

 E' finito il tempo di Natale e nonostante i buoni propositi non ho terminato di leggere le "Omelie sulla natività" di S. Gregorio Nazianzeno. Ma c'è ancora tempo. Tuttavia sono rimasto affascinato dal discorso 38, che inizia molto duro, filosofico e teologico da spaccarsi la testa e si conclude con un bellissimo invito a seguire il Signore e a non farsi ingannare dal fatto che lui si sia fatto uno di noi (un problema per quei tempi in cui la divinità non poteva mischiarsi con la carne, ma non per noi oggi che amiamo di più un Dio simile a noi).  Non c'è nessuna utilità pratica nel leggere un discorso del genere: ci sono molti ragionamenti ma colpiscono di più per le immagini, per gli accostamenti arditi che fa, per la cose che dice tutte assolutamente discutibili. Ma alla fine quel che colpisce è la bellezza di quella fede.

Ecco: forse la bellezza della fede è un pezzo che nella cultura in cui tutto deve servire a qualcosa si è andato perdendo. Tutti presi dal non perdere tempo e dal trasformare ogni cosa in azione, il fatto invece di leggere qualcosa che non serve a nulla e che ti fa contemplare un po' le cose grandi, forse aiuta di più.

"O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra:
sopra i cieli si innalza la tua magnificenza." (Sal 8,2)



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