02 gennaio 2023

Arrivederci papa Benedetto

 Un grande. Ma veramente. Ci sono due tipi di "grandi": quelli che vengono riconosciuti subito, tipo Giovanni Paolo II, per il quale si sono bruciati i tempi della canonizzazione e quelli dietro le quinte, la cui influenza viene riconosciuta man mano. Benedetto XVI ha dato una svolta alla chiesa non solo del XX secolo ma perfino dei secoli precedenti e l'ha fatto a partire dalla teologia. Dunque su un campo che non tutti riescono a cogliere, al punto che è passato come un "papa conservatore", anche se ha iniziato il lavoro che papa Francesco ha avuto modo di portare avanti in accelerazione, visto che lui ha lavorato sul piano pastorale e ha potuto avvantaggiarsi dell'essere un papa arrivato "dalla fine del mondo".

Benedetto XVI aveva ben chiaro le fuffe della modernità, in particolare quel menefreghismo dei valori e quell'ironia verso coloro che credono in qualcosa che spesso si traveste da "tolleranza". Ci sono volute due crisi economiche, la pandemia e la guerra in Ucraina per smascherare questa feccia. Ora il lavoro va fatto verso l'altra feccia: coloro che per combattere questi hanno sposato l'intolleranza e l'ideologia conservatrice, travestita da "fedeltà alla tradizione e alla dottrina". Benedetto XVI, accusato da una fazione e arruolato impropriamente dall'altra, ha camminato sul filo del rasoio.

Le sue dimissioni poi sono state uno scacco matto a tutti. Solo un teologo come lui e un uomo spirituale come lui poteva fare un gesto del genere: neanche papa francesco l'avrebbe fatto per primo. E ha spalancato un portone, da cui sono poi passate la sinodalità, un nuovo atteggiamento verso le donne, il combattimento contro gli abusi del clero e tante altre cose. Se colui che governa a vita si dimette, anche la Chiesa non è più quel torrione invalicabile che sembrava dovesse proteggere chissà che cosa.

Arrivederci papa Benedetto.


"Per sempre ne rimarrà la discendenza
e la loro gloria non sarà offuscata.
I loro corpi furono sepolti in pace,
ma il loro nome vive per sempre."
(Sir 44,13-14)



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