21 giugno 2023

Torino batte Asti 20-1

 In questi giorni sono uscite le linee di riforma della diocesi di Torino (e Susa) del nuovo arcivescovo Roberto Repole, coadiuvato dall'ausiliario Alessandro Giraudo. In un anno e mezzo è maturata e andrà in vigore una procedura di riorganizzazione di parrocchie e uffici della curia che ha dell'incredibile: gruppi di parrocchie unite e gestite in forma mista da clero e laici formati nella forma della fraternità, il criterio di riduzione delle messe è sostituito dalla scelta di luoghi dove celebrare in modo che siano dignitose (dunque non una semplice "riduzione"), eliminazione degli uffici pastorali e creazione di quattro ambiti pastorali, creazione di una scuola di formazione per laici che potranno poi gestire parrocchie. Naturalmente bisognerà vedere poi in pratica che cosa succede, ma almeno la strada è tracciata.

Ad Asti sono 20 anni almeno che si parla di riorganizzazione (30 se partiamo dalle famigerate unità pastorali di Poletto). Più volte si è parlato di fare cosa sta facendo Torino e continuiamo a fare solo dei salotti alla Bruno Vespa, lasciando che sia la realtà ad obbligarci a procedere. Non c'è male in quanto a immobilismo, ma penso che si possa fare di più. Si può essere ancora più mummificati se ci impegniamo. Torino batte Asti 20 (anni di discussione ad Asti) a 1 (anno di decisione a Torino).

"Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? " (Is 7,13)



Etichette:

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page