11 giugno 2023

Paesi e città

 Ieri sera sono andato a trovare un mio amico a Valfenera e siamo andati alla festa del paese a mangiare qualcosa mentre l'Inter perdeva a Istanbul. Era un po' che non frequentavo paesi (neanche a s. Damiano riesco, dato che vado solo a cena a casa e poi rientro senza neanche vedere il centro...). E mi ha colpito ancora una volta come la vita del paese sia molto diversa da quella della città. Ovviamente si conoscevano quasi tutti, ma soprattutto tra i giovani pareva non esserci quel canone di bellezza che in città diventa obbligatorio: decisamente più ben messi, senza troppe moine e con fare più rude. Ovviamente quella era l'impressione, ma possiamo pure  confrontarla con l'impressione in città. Pareva esserci una certa tolleranza verso comportamenti border-line, come se si concedesse qualcosa in più nel momento della festa. Anche parlando dell'andamento delle parrocchie, si capiva quanto l'aggregazione delle nuove generazioni sia ritenuto ancora importante e quanto l'identità possa valere rispetto all'adesione personale alla fede. E non è un male.. Forse l'accento posto sulla consapevolezza della fede è un tema più di élite, per coloro che hanno strumenti culturali per comprenderla. E forse aderire per appartenenza, anche se sempre più ridotto, non andrà a rire. Altrimenti scomparirebbero i paesi...

"Ricòrdati della parola che ordinasti al tuo servo Mosè di pronunciare: 'Se sarete infedeli, io vi disperderò fra i popoli;  ma se tornerete a me e osserverete i miei comandamenti e li metterete in pratica, anche se sarete dispersi negli estremi confini del mondo, io di là vi raccoglierò e vi ricondurrò al luogo che ho scelto per farne la dimora del mio nome'." (Ne 1,8-9)

Il popolo di Israele ha una fede per appartenenza.

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