27 settembre 2023

Scoutismo e fede: che gran casino

 Per la prima volta mi sono trovato in una posizione indescrivibile. Per un verso devo collaborare con una staff regionale che si occupa di sostenere il cammino delle fede delle comunità capi attraverso vere e proprie catechesi con tanto di schema e di programma come se il convegno dello scorso anno (cosiddetto "Emmaus") che ha ribaltato la frittata dicendo di partire dalla vita non ci fosse mai stato. Come si chiama la staff? Staff Emmaus, manco male, almeno il nome c'è. 

Poi mi ritrovo nella zona ad affrontare un convegno sull'educazione alla fede in cui si parte certo dalla vita ma poi non si quaglia sul messaggio cristiano al punto che anche la messa sarà "personalizzata". E qui mi ritrovo a fare da difensore dell'ortodossia, perchè Emmaus certo parte molto al largo, ma poi si concentra su Gesù Cristo, visto che l'episodio del Vangelo di Luca ha come vertice addirittura l'Eucaristia.

Infine sono sollecitato a esprimermi sulla possibilità che l'esperienza scout sostituisca il catechismo dell'iniziazione cristiana come avviene già in qualche diocesi, come se fosse scontato che basta frequentare lì e non là e voilà tutto è a posto. D'altronde, vuoi chiedere ai bambini di frequentare due cose? E qui devo difendere lo scoutismo, perchè l'idea che le riunioni di branco debbano preparare alla prima comunione mi interroga su quale brano del libro della jungla potrebbe andare bene...

Mi sa che lo scoutismo come la chiesa è in piena confusione. Ma forse va bene così: meglio non essere troppo sicuri di se stessi.

"Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. " (Lc 24,30-31)



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