20 agosto 2023

Tornare ai racconti?

 Ieri sera ho partecipato ad un bellissimo spettacolo di Luigi d'Elia che ha raccontato per un'ora un pezzo intitolato "Aspettando il vento" ambientato nella sua Puglia con bambini come protagonisti e uccelli migratori. Siamo rimasti a bocca aperta per tutto questo tempo, presi come se fossimo ancora bambini noi. Eppure, come al solito, era un racconto ricco di suggestioni, sia sulla fatica e la bellezza di crescere, sia sul rapporto con la natura. Due osservazioni.

La prima. Chi ha presentato lo spettacolo, Tonino Catalano, ha detto che ogni tanto è bene staccarsi dal tempo che scorre e fare ampie parentesi del "tempo che si blocca e non passa" come quando ascolti un racconto del genere. Lì si può andare in profondità. Infatti. E' la stessa distinzione che s. Agostino faceva tra chronos e kairos, per dire che il tempo di Dio era il secondo. Molto interessante: andare in ferie può anche solo significare riprendersi la qualità del tempo e liberarsi dal meccanismo dell'orologio.

La seconda. Non è una novità, ma se il racconto prende così tanto, forse varrebbe la pena fare qualche omelia in forma di racconto (non i soliti raccontini moraleggianti di Bruno Ferrero, però) oppure pensare alla trasmissione della fede come racconto. Ci lasceremo dietro qualcosa in termini di "precisione", ma ci guadagneremo in termini di emozioni. 


Luigi d'Elia


Etichette: , , ,

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page