Quale europa
Tempo fa avevo partecipato all'incontro con l'ex ministro Fabrizio Barca in occasione della Scuola Popolare sul futuro dell'Europa, che mi aveva deluso soprattutto per il tono vecchio di affrontare problemi nuovi e il congegno decisamente burocratico e statalista che stava alla base delle sue proposte. Poi ho voluto acquistare il libro e leggermelo. La sensazione si è ulteriormente rafforzata. Più che un libro era un vero e proprio quaderno delle buone intenzioni che mai saranno messe in pratica se non parzialmente perchè ne uscirebbe un monstrum burocratico rispetto al quale le istituzioni europee sono niente. Commissioni, legislazioni, regolamenti, verifiche e via di seguito. L'unico capitolo che ho trovato illluminante e con un diverso afflato era l'ultimo, che non per nulla spaziava in avanti: il ruolo dell'Europa nel mondo. E sottolineava come se vuole mantenere la sua identità deve continuare a guardare avanti e mettere al centro diritti e rispetto delle persone. Anche la genialità che spesso è stata usata male dalle potenze coloniali europee potrebbe essere spesa al meglio. Insomma, un po' di aria fresca in mezzo all'aria viziata della burocrazia statalista.
"La sapienza è il più agile di tutti i moti;
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa." (Sap 7,24)
Etichette: burocrazia, Europa
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