Andare d'accordo tra educatori
Con la scusa di scrivere un articolo per il bollettino parrocchiale sull'Unione Sportiva questa mattina ho chiacchierato con uno dei dirigenti che coordina tutte le squadre più piccole. Era già un'amicizia intavolata in precedenza, anche con altri e si è rivelata illuminante anche per alcune questioni che abbiamo dibattuto in staff di catechisti. In particolare sulla figura dei genitori oggi, sulla modalità educativa che promuova e non solo protegga il figlio e sul ruolo dello sport e del calcio in questa educazione. Non c'è che dire: tante volte è solo provando a interloquire con persone al di fuori del contesto strettamente parrocchiale, che si capisce come affrontare i problemi. Nello stesso tempo è con sane alleanze educative che si risponde con autorevolezza alle sfide educative, evitando la rigidità ("o così o ti arrangi") e l'arrendevolezza ("povero bimbo, sei stanco vero?")
"Come un'aquila che veglia la sua nidiata,
egli spiegò le ali e lo prese,
lo sollevò sulle sue ali." (Dt 32,11)
Etichette: educazione
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