Funerali e gente popolare
Siamo reduci dal funerale di un quarantenne con seri problemi di salute, in parte autocausati che lascia due figli. Gente in gran parte di estrazione popolare e anche relativamente giovane, che presumibilmente non mette molto i piedi in chiesa. Eppure alla fine una parente ha voluto dire due parole, ringraziando i presenti e parlando con molta sobrietà e compostezza del defunto. Si parlava nei giorni scorsi che l'esperienza di fede in parrocchia è ormai plasmata sulle classi medie, richiede consapevolezza, formazione, approfondimento e così si lascia dietro tutte le fasce popolari, preda di ambienti tossici di estrema destra. Il funerale è una delle poche occasioni in cui si intercettano: conviene valorizzarlo al meglio anche se è molto complicato stabilire una sintonia. Complicato ma non impossibile: siamo legati dallo stesso Spirito...
"Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: "Non piangere!". (Lc 7,12-13)Etichette: fede popolare
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