25 febbraio 2012

accompagnare le famiglie

Ieri sera c'è stato in Caritas un incontro "chiarificatore" per stabilire un accordo tra il centro d'ascolto parrocchiale e quello diocesano circa le numerose famiglie che in stato di necessità si rivolgono al diocesano per ricevere aiuti, visto che da noi abbiamo deciso di concentrare gli aiuti su poche famiglie per un periodo più lungo di tempo in modo da garantire un certo loro accompagnamento. Si sono viste confrontarsi due filosofie diverse: quella che privilegia l'accompagnamento anche se non si riesce ad aiutare tutti (anzi...) e quella che privilegia l'aiutare il maggior numero di persone, visto che la crisi non lascia spazio all'ottimismo. Alla fine sembra essere prevalsa la prima linea, non senza dubbi.
Penso che sia la più giusta: non si può arrivare a tutti e non basta aumentare il possibile budget. Piuttosto bisogna studiare nuove forme di aiuto (aiutare a cercare lavoro, visite più frequenti alle famiglie, assistenza anche per la gestione dei figli, ecc.) e soprattutto attivare più volontari e più risorse da parte del resto della comunità parrocchiale, evitando di caricare tutto sulle spalle dei pochi volontari del centro d'ascolto. Bella la "filosofia" ma resta sempre da capire come attivare queste risorse e quali forme di aiuto ricercare.
Decisamente il versante della carità è quello su cui le parrocchie si troveranno maggiormente interpellate nel futuro prossimo...

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