13 giugno 2012

operazioni di immagine

All'incontro del clero della città si parla di "anno della fede" e sempre ci si ritrova a programmare  convocazioni, iniziative pubbliche, conferenze di approfondimento come se si fosse ancora 20 anni fa quando la collettività era sostanzialmente cristiana e non aspettava altro che di essere convocata... L'idea di dover rievangelizzare fatica a passare: rimettersi umilmente a fianco della gente, magari una per una, per riscoprire insieme il valore della fede, convertire strutture e snellire programmi per fare spazio a relazioni significative e soprattutto fraterne. No, troppo difficile... C'è ancora troppa gente che frequenta la chiesa per poter non dico buttare il resto ma almento impostare qualcosa di nuovo. Per ora coloro che mostrano insofferenza verso le richieste della chiesa vengono trattati da persone superficiali e spesso si trovano di fronte alla "burocrazia" di corsi, iscrizioni, tabelle, certificati, tanto per non dover affrontare faccia a faccia le obiezioni che pongono e, magari, sì, dire loro che sono superficiali, ma mettendoci la faccia, come si dice.
Fortuna che lo Spirito va più avanti di noi ...

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4 Commenti:

Alle 13 giugno 2012 alle ore 16:07 , Anonymous Anonimo ha detto...

non capisco la frase <>:
la gente che frequenta la chiesa per buttare via cosa? me la potresti spiegare?grazie

 
Alle 14 giugno 2012 alle ore 18:52 , Anonymous Anonimo ha detto...

nel senso che alle proposte "vecchie" che si fanno si trova ancora una qualche adesione (per ora) e si ha l'impressione che sia meglio tenere tutto e fare qualche piccola aggiunta. Non che si debba buttare tutto il vecchio (nel brano in cui Gesù parla degli otri nuovi e vecchi nella versione di Luca, si dice che il vino buono è quello vecchio...) però se meno gente rispondesse scatterebbe lo stimolo a intraprendere strade nuove...

 
Alle 15 giugno 2012 alle ore 15:18 , Anonymous Anonimo ha detto...

Anche nelle parole pronunciate da Gesù nel brano di Luca (anche quelle precedenti sulla toppa nuova su un vestito vecchio e sul vino nuovo nell’otri vecchi) ci vedrei più un conflitto tra Gesù stesso e le autorità religiose dell’epoca, scribi e farisei.
Quali sono, quindi, i conflitti attorno alle pratiche religiose che oggi sono motivo di molta discussione e polemica? Forse il matrimonio tra persone divorziate, l’omosessualità (no comment sull'ultima uscita pubblica di Cassano!), fare la comunione senza essere sposati in chiesa, non andare a messa la domenica, non digiunare il venerdì santo, ecc.
Qual’è l’immagine di Dio che giace sotto a tutti questi preconcetti, norme e proibizioni?
Non si mette la toppa nuova su un vestito vecchio, perché quando si lava la toppa nuova questa si restringe e strappa ancora di più il vestito vecchio. Nessuno mette vino nuovo in otri vecchi, perché il vino nuovo per la fermentazione fa scoppiare l’otre vecchio. Vino nuovo in otre nuovo!
La religione diffusa dalle autorità religiose di allora era come un vestito vecchio, come un otre vecchio e Luca voleva orientare le comunità e sottolineare il fatto che non si doveva combinare la novità portata da Gesù con vecchie usanze.
O l’uno, o l’altro! Il "vino nuovo" che Gesù portava avrebbe fatto scoppiare l’otre vecchio.
Gesù non è contro ciò che è “antico”, ma non vuole che l’antico si imponga sul nuovo, impedendogli di manifestarsi.

 
Alle 16 giugno 2012 alle ore 07:50 , Anonymous Anonimo ha detto...

Sì, forse è l'ultima frase quella che illumina. Gesù non vuole che l'antico si imponga sul nuovo, impedendogli di manifestarsi. Anche perchè l'antico è stato a suo tempo "nuovo" e si è consolidato al punto di diventare "tradizione" proprio perchè aveva valore. Ma la storia va avanti e il nuovo non va soffocato, altrimenti l'antico diventa "vecchio".
Circa le pratiche religiose, non andrei direttamente agli esempi riportati, per i quali ci vorrebbe tutta una riflessione preliminare, ma semplicemente:
- al battezzare bambini quando, nonostante le rassicurazioni dei genitori, hai la netta sensazione che non lo accompagneranno nella vita di fede
- alle "prime comunioni" di bambini per i quali saranno le prime e le ultime...
- alla messa sempre e dovunque: qualunque funerale, qualunque matrimonio, anche quando è palese che molta gente non sa come rispondere e come stare in chiesa
E poi non vorrei dilungarmi. Ma non ce l'ho con la gente: ce l'ho con le autorità ecclesiastiche anche locali che pensano alla comunità cristiana con i criteri di 20-30 anni fa e non come una comunità in gran parte da rievangelizzare

 

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