14 giugno 2012

sprint vitale


Oggi è successa una cosa curiosa. Preso da improvvisa carica vitale sono salito di 1000 metri in 2 ore e 10 e senza conseguenze fisiche. Anzi ho fatto anche un po' di pulizia mentale oltre che di ristabilimento fisico. Ho pensato che quando questa carica vitale si traspone anche nella vita quotidiana è un utile strumento per l'ascesi... e per stare fermi nelle cose, senza traballamenti e sbandamenti. Poichè ormai la mente andava a 1000 (e non 1000 metri...) ho anche guadagnato questo pensiero: il peccato non è mai una scelta decisa e consapevole, è sempre un lasciarsi andare per incapacità di mantenere la rotta. Aristotele faceva un ragionamento simile con le virtù: non sono una via di mezzo nel senso del compromesso tra due estremi ma un tenere la rotta evitando che si sbandi in un estremo o un altro. Forse è meglio però che adesso rallenti...
p.s.: il luogo dove ho maturato questi profondi pensieri è stata la salita al passo della Mena sopra Palanfré

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