13 febbraio 2013

ancora sulla decisione del papa

Viste le cose che si muovono intorno alla notizia delle dimissioni del Papa, bisogna dire che la sua decisione rivela un senso di modernità decisamente alto. Tante volte erano state etichettate le sue posizioni come "conservatrici" solo per via del vezzo del latino, del tentativo di riconciliazione con i lefebriani e altro. In realtà questa decisione, a mio avviso, rivela la sua modernità:
- il valore supremo attribuito alla coscienza
- il rifuggire dalla schiavitù delle istituzioni (che si sarebbe espressa se fosse rimasto al proprio posto per non mettere a rischio il buon nome della Chiesa, nella quale niente deve essere imperfetto...)
- la capacità di comunicare, senza essere un grande comunicatore
Al contrario si generano reazioni più diverse:
- chi lo comprende fino in fondo (per es. le persone anziane che ho visitato ieri pomeriggio durante la benedizione delle famiglie: quando il corpo ti abbandona, la volontà prima o dopo segue..)
- i moderni "apparenti": tante parole sul fatto che la chiesa dovrebbe rispettare la coscienza di questo e di quest'altro e poi quando uno agisce per coscienza subito a cercare i moventi politici
- i curiosi, tendenzialmente disinteressati, che magari ne approfittano per conoscere un po' di più i meccanismi ecclesiali
- i professionisti, che costruiscono ore e ore di trasmissione ripetendo sempre le stesse cose
- i catastrofisti, della serie "Se anche il papa si dimette, è segno che siamo vicini alla fine... (di cosa?)"
-............. altri?

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page