04 maggio 2016

pochi cristiani o poco cristiani?

Ieri durante la messa patronale di S. Secondo l'arcivescovo di Torino Nosiglia ha commentato la secolarizzazione come non tanto un raffreddamento della fede quanto una reazione al fatto che i cristiani lo sono troppo tiepidamente. Tesi suggestiva, confortata dal detto di Tertulliano che il sangue dei martiri e seme di nuovi cristiani. Tesi anche adeguata al contesto della festa di un martire.
Ma poi da questa strada in poi si finisce in un vicolo cieco. Se la società fosse fatta da cristiani convinti, non ci sarebbero martiri ma saremmo già nel regno dei cieli... Se la società fosse fatta da cristiani poco convinti non ci sarebbero martiri ma forse non ci sarebbe neanche più la fede. Se la società fosse fatta da una minoranza di convinti e una maggioranza di non convinti allora saremmo all'origine del cristianesimo, ci sarebbero martiri ma di certo non perchè i cristiani lo sono poco. E se la società fosse fatta da una  minoranza di convinti e una maggioranza di poco convinti allora saremmo nella nostra situazione e di martirio non ce se sarebbe bisogno.
Insomma, rassegnamoci. Saremo sempre minoranza più o meno convinta perchè se dobbiamo essere sale e lievito non possiamo essere la pasta o il cibo da salare.

"Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente" (Mt 5,13)

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