22 ottobre 2016

c'è campo?

Ormai ho completato la lettura di C'è campo? una ricerca a cura di Alberto Castegnaro sulla religiosità giovanile nel Triveneto, pubblicata già nel 2010 ma che era di difficile reperimento. Mi serviva per un articolo che devo scrivere su una rivista. Pur sapendo già cosa diceva, mi sono appassionato a leggere le conclusioni dove sostanzialmente si dice che non sono i giovani ad avere un problema con la chiesa, ma la chiesa ad avere un problema con i giovani. E poi si parla del grande mutamento che si avrebbe quando sarà chiaro a tutti che la fede è una delle possibili scelte e che se non troviamo giuste ragioni per proporla, non sarà la tradizione a farci vivere di rendita.
Ieri ad una riunione con operatori pastorali della città abbiamo provato a iniziare un confronto su queste cose e l'impressione è che finalmente non ci si parlasse più addosso o per linguaggio tecnico ecclesiastichese. Bisogna solo avere il coraggio di abbandonare il vecchio e di provare il nuovo, non sempre facile ma molto affascinante: ributtarsi con i giovani, ributtarsi non "da giovani" ma "da adulti" e ributtarsi sapendo di aver a disposizione un tesoro che può dare un senso alla loro vita, pronti anche a vederlo rifiutato.

"E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!" (Mc 2,22)

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