06 novembre 2016

bambini all'attacco

Questa mattina c'è stata l'attività particolare per i bambini più piccoli durante la messa e ho dovuto condurla io. Il Vangelo non era facile ma mi ha colpito l'attenzione con cui loro pendevano dalle mie labbra. Forse non è tanto il fatto che fossi io, quanto il fatto che fossi uno grande: con la stessa attenzione pendevano dalle labbra di chi proponeva loro in seguito di colorare ciò che aveva attinenza al Vangelo oppure di cantare. Non tutti rispondevano allo stesso modo: chi faceva il timido, chi cercava la mamma e poi era più spavaldo, chi si "buttava" come se fosse già navigato. Quando Gesù dice che bisogna essere come bambini per entrare nel Regno, forse voleva dirci che l'animo del piccolo si affida con naturalezza all'adulto, perchè non può fare altrimenti, anche se a volte questo lo frega. Se realmente ci si buttasse col medesimo animo nelle cose della vita e in Dio, senza difese, magari saremmo più vulnerabili  ma anche più appassionati.

"Io sono tranquillo e sereno 
come bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l’anima mia" (Sl 130,2)

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page