25 ottobre 2016

razzismo?

Ultimamente mi trovo ad avere una buona dose di pregiudizi verso sacerdoti e religiosi stranieri, specie di ordini religiosi. Si ha sempre più l'impressione che vengano in Italia per spillare soldi per i loro progetti nei paesi di origine. Qualcuno è bravo, ma altri sono allo sbaraglio perchè non sanno neanche lontanamente come muoversi in un contesto di secolarizzazione.
Poi a ben pensarci ho capito che in realtà loro non ne possono nulla. Sono i loro superiori e coloro che li accolgono qui che sono responsabili di questi "sbaragli": da una parte per eccesso di calcolo, dall'altra per superficialità o per eccesso di buonismo che porta a non prendere in considerazione il ruolo della cultura d'origine. Un po' più sgamati mi sembrano gli ordini religiosi occidentali: per esempio questa mattina ascoltavo un sacerdote salesiano dire che non si accettano vocazioni di primogeniti in determinati paesi perchè significherebbe prendersi in carico l'intera famiglia.
Il dialogo tra culture diverse per essere serio e fraterno non deve prescindere dalle culture ma si riesce a fare proprio "attraverso" le culture stesse. Così non susciteremo razzismi nei confronti di queste povere persone (a volte il buonismo che è stato messo alla prova si trasforma nel giudizio tagliente verso le persone) mandate allo sbaraglio del mondo occidentale.

"Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani;6rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele" (Mt 10,5-6)

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