10 novembre 2016

trump

Passato lo shock dell'elezione di Trump e pensandoci un po' sopra, ascoltando qualche commento e vedendo cosa è successo con la Brexit e altro in Europa, devo dire che mi viene più da prendermela con i democratici che con Trump. In fondo la sua persona ha portato la gente che non avrebbe votato a votare e questa è la novità. Non è che chi votava democratico ha cambiato bandiera, ma più gente è andata a votare. Un voto di gente popolare contro l'élite democratica.
La stessa cosa è successa per la Brexit. E' inutile che ci si arrabbi perchè la gente vota così: è che certi ideali non hanno gambe, ma solo testa e non tutti hanno così tanta testa.
Questo sta succedendo anche per la chiesa: le classi popolari la stanno abbandonando e se non fosse per papa Francesco che ha capito e le recupera, a quest'ora saremmo morti tra corsi di formazione, progetti pastorali, gruppi di discussione. E' complicato mediare il Vangelo alla gente popolare che vuole la messa per il "suo" defunto, che vuole la festa di prima comunione più di quanto non voglia la comunione, che vuole la devozione al santo di turno più di quanto non voglia la Bibbia. E' complicato, ma seguendo la strada di condannare sdegnosamente tutto questo si arriva a Trump presidente Usa.

"Dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua. Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne" (Rm 9,1-3)

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