01 maggio 2017

a contatto con i giovani

Di ritorno dopo una settimana con un gruppo di giovani. Riposo mentale assoluto, fisico un po' meno. Però grandi dialoghi con loro e ti rendi sempre conto di quanto divario ci sia tra l'agire quotidiano di chi è a contatto con loro (a diverso titolo: sacerdoti, insegnanti, allenatori, genitori, ecc.) e di chi parla dei giovani senza mai incontrarli. In particolare il dialogo con un giovane omosessuale (come diceva lui "non certo per scelta") mi ha fatto capire ancora una volta quanto la dimensione istituzionale delal Chiesa faccia fatica a dare speranza  a coloro che come lui diceva "vogliono mantenere una vita di fede ma non riescono sempre a trovare una possibilità dentro la chiesa". In questi casi non si può pretendere che la Chiesa stravolga chissà cosa ma nello stesso tempo persone come lui diventano una sorta di pionieri che stanno in avanscoperta con tutti i pericoli del caso per aprire strade nuove. Questa prospettiva lo ha rincuorato: magari saremo in un vicolo cieco per l'etica cristiana ma non certo per la spiritualità.


"Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna" (Gn 2,25)

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