18 giugno 2017

nostalgie nonostante tutto

Ieri processione del Corpus Domini. In Cattedrale il vescovo intesse l'omelia premettendo di non voler fare nostalgie e facendo un confronto tra le processioni di quaranta anni fa e quelle di oggi. Legittimo: ne sono cambiate di cose. Ma alla fine la tentazione della nostalgia è prevalente. Delle processioni di quaranta anni fa non si fa che tirar fuori le cose belle. Di quelle di oggi, invece, si tirano fuori solo le difficoltà, per dire che comunque vale la pena farle. Due pesi e due misure. Si tace del folklore di quarant'anni fa, quando spesso non c'era più la fede ma l'obbligo istituzionale di partecipare e si tace pure del fatto che ancora oggi ci sono persone che al passaggio della processione fanno il segno di croce, nonostante tutto.
Pazienza. Il problema è che con la nostalgia, specialmente quella mascherata da oggettività, si trova sintonia con i nostalgici e si comunica alle nuove generazioni che la barca affonda ma noi non l'abbandoneremo come a fatto Schettino.

"Una generazione se ne va e un'altra arriva,
ma la terra resta sempre la stessa" (Qo 1,4)

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