05 novembre 2017

stupore e viaggio

Il numero di "Luoghi dell'infinito" di settembre è dedicato alla "fede in cammino" e agli itinerari di pellegrinaggio. Si va a nozze. Ad un certo punto una citazione di Gregorio di Nissa: "I concetti creano idoli. Solo lo stupore conosce". E' una "parola di vita" che penetra dentro e in un attimo fa piazza pulita di tante paranoie, ragionamenti, discussioni vuote. E' vero e non vale solo per le cose di fede: solo lo stupore spinge alla ricerca, da quella scientifica a quella filosofica a quella religiosa a quella di se stessi. Collegato allo stupore c'è la voglia di partire e di non fermarsi sempre nello stesso luogo, almeno interiormente se proprio non si riesce esteriormente.
Allora in un certo senso uscire e partire significa andare oltre i limiti: non quelli che hai, ma quelli che ti sei messo tu.

"Abramo allora abbandonò la terra dei Caldei e andò ad abitare nella regione di Carran. Poi il padre di Abramo morì e Dio lo fece emigrare in questa terra nella quale adesso abitate voi. Ma in essa non gli diede alcuna proprietà, neppure un metro di terra; gli promise invece che l'avrebbe data in proprietà più tardi a lui e ai suoi discendenti: ma a quel tempo Abramo non aveva figli" (At 7,4-5)

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