29 gennaio 2018

riproviamo con il Vangelo

Il primo esperimento non ha avuto molto successo, ma bisogna essere ... tenaci. Riproviamo a raccogliere riflessioni anche molto semplici sul Vangelo di domenica prossima per costruire l'omelia. Il Vangelo è questo:
"In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni"

1 Commenti:

Alle 31 gennaio 2018 alle ore 11:37 , Anonymous Anonimo ha detto...

Se al tempo di Gesù si andava a cercarlo direttamente per portargli i malati, oggi quando la malattia bussa alla tua porta mettendoti davanti a delle situazioni e delle scelte non facili, per i credenti (e a volte anche per i non credenti) entrare in una chiesa è già un'azione che da conforto.
Se poi si ha la fortuna di incontrare un sacerdote che sa donarti una parola di conforto si esce sicuramente sollevati.
Non è facile la missione dei sacerdoti, ma saper essere vicini a chi si rivolge a loro, nei particolari momenti della vita come quello della malattia penso sia una delle attività più difficili da reggere.
Chi si avvicina ad un sacerdote ha bisogno di sentire forte la vicinanza di Dio, ha bisogno di sentire il calore di un abbraccio!
Grazie per esserci!





 

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