30 ottobre 2018

la sfida della solidarietà

Giorni molto intensi: numerosi vengono a chiedere aiuto, specie africani. Alcuni chiedono di battezzare i figli ma è per avere un aiuto... Altri sono sinceramente interessati al battesimo ma non sono battezzati loro... Altri chiedono locali per fare feste, ma è sempre un terno al lotto... Le parrocchie, specie in città, stanno diventando luoghi cruciali per l'integrazione ma non sempre ne hanno le forze e a volte la sensibilità. Anche perchè in poco tempo si è passati ad una massiccia presenza di africani (e poi gli africani non sono tutti uguali, anzi..) e a differenza di altri si notano di più per il colore della pelle. Ci sono anche bellissimi incontri e si nota pure che a volte riattivano il desiderio di coltivare la fede nelle comunità.
Eppure quando ci si incontra tra sacerdoti si continua a parlare di catechismo e di liturgia come se nulla fosse cambiato. Si parla di gestione delle parrocchie, di scarsità di clero, di riorganizzazioni pastorali come se nulla fosse cambiato. E si parla anche di azione caritativa ma solo in termini di centri d'ascolto, distribuzioni di cibo, di vestiario, ecc. Come se nulla fosse cambiato. Boh: o si vive in un mondo a parte oppure si sarà talmente avanti da non essere preoccupati dei mutamenti sociali. Dio provvederà.

"Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare" (Mt 21,43)

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