19 gennaio 2019

Natale in ritardo

Effettivamente non ha senso leggere dei racconti di Natale a metà gennaio. Oltretutto il libro mi era stato regalato per il Natale 2017, perciò... ancora meno senso. Un libro di racconti ad ambiente natalizio, ciascuno collegato con una ricetta di cucina inglese per Natale. E fin qui era bella l'idea. Poi cominci a leggere i racconti e ti accorgi di quanti anni luce ci siano tra noi e gli inglesi. Non un riferimento a Gesù (ma questo... passi: si può capire). I simboli natalizi (dal vischio, al mangiare insieme, a Santa Claus, ecc.) sono solo delle scene di sfondo per vicende che con il Natale c'entrano come i cavoli a merenda: storie di fantasmi, di suggestioni varie, di episodio di vita quotidiana che potrebbero tranquillamente essere successi in altri periodi dell'anno, ecc. Tipico nordico il riferimento frequente a legami omosessuali che ti chiedi se il fatto di non ritrovarli nella narrativa mediterranea (se non esplicite narrazioni che hanno quello come tema) sia segno di arretratezza o di che cosa.
Insomma: gli inglesi sono proprio strampalati.

"Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia»" (Lc 2,12)

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