22 febbraio 2019

Gay e dintorni

Ieri all'incontro dei giovani si è parlato molto della posizione della Chiesa nei confronti dell'omosessualità. Mentre spiegavo loro, mi rendevo conto che è un terreno friabile, non stabile, soprattutto perchè la scienza non ha una parola definitiva ma è divisa al suo interno e perchè la posizione cattolica è su un filo del rasoio, che apre contemporaneamente alla possibilità che qualcuno discrimini di fatto le persone omosessuali e alla possibilità di mettere sullo stesso piano situazioni tra loro decisamente diverse (omosessuali di nascita, omosessuali che diventano tali, omosessuali per scelta, ecc.). L'ultimo elemento discriminante è veramente la coscienza personale, ma questo non dà risposta ai dubbi, alle domande, alle riflessioni di quando ci si confronta sulla situazione omosessuale in sé. Però nonostante tutti i distinguo, alla fine dell'incontro tutti erano soddisfatti e dicevano di essersi chiariti le idee. Speriamo che lo Spirito funzioni un po' meglio delle nostre parole...

"E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?" (Lc 12,57)

3 Commenti:

Alle 25 febbraio 2019 alle ore 15:33 , Anonymous Anonimo ha detto...

Come deve ritenersi un cattolico che su questo tipo di problematica si trova ad essere in conflitto con la Chiesa? Mi spiego meglio, per me i diritti civili sono assolutamente indispensabili e le persone omosessuali devono essere tutelate da leggi che gli garantiscano eguali diritti/doveri di cui godono tutte le persone.
In un momento di grandi cambiamenti perché per la Chiesa è così difficile accettare questo tipo di discorso?
Non mi riferisco al tema adozione o matrimonio più complicati, ma al discorso di diritti civili quali per esempio all'assistenza in ospedale della persona con cui si è vissuto una vita, oppure l'assegnazione della casa dopo la morte del partner ecc. ecc.
Io non ci vedo un conflitto con i dettami della Chiesta, ma so invece che ci sono e di questo mi dispiaccio proprio perché profondamente credente.

 
Alle 28 febbraio 2019 alle ore 15:18 , Blogger dino ha detto...

Penso che ci sia un cortocircuito nella posizione della Chiesa per il fatto che per non cadere nella equiparazione del legame tra due persone dello stesso sesso con il legame tra due persone di sesso diverso si trova a non riconoscere neanche l'affetto che può sgorgare tra due persone dello stesso sesso e che è alla base poi della richiesta di diritti civili come quelli detti sopra. E' lo stesso cortocircuito che tempo fa faceva inventare di sana pianta il limbo: lì per salvare il valore fondamentale del battesimo per la salvezza si arrivava a dire che i bambini non battezzati non accedevano in paradiso... E tuttavia alla fine si è trovata la via di uscita, come penso che si troverà anche per i legami affettivi reali tra persone dello stesso sesso. A volte la teologia è come un elefante che si muove in una cristalleria.

 
Alle 4 marzo 2019 alle ore 18:42 , Anonymous Anonimo ha detto...

Grazie per la sua risposta.
Mi è molto piaciuta perchè non si è trincerato dietro a parole ben studiate atte a tenersi cautelativamente sul filo del rasoio per non sbilanciarsi troppo.
Confido veramente che anche per la Chiesa si possa ad arrivare in un tempo non troppo lontano a riconoscere i fondamentali diritti civili per tutti
Ringraziandola ancora per le sue parole che sono diventate quasi un appuntamento quotidiano, Le porgo i miei cordiali saluti!

 

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