20 febbraio 2019

scena emblematica

Ieri tornando da Torino col treno delle 21.30 assisto ad una scena che mi ha dato da pensare. Nel vagone si sentono le voci di tante etnie che colpiscono soprattutto per il timbro a volte fastidioso, tipo quello del nigeriano seduto più in là o della coppia etiope (forse) nei sedili al mio fianco. Ma quando arriva il controllore è un italiano a opporre resistenza. Non ha biglietto e non vuole esibire documenti e il controllore, giovane e un po' insicuro, chiama subito il poliziotto in borghese, tipo sui 35 anni vestito tipicamente sportivo. Ma il tipo sembra un duro e affronta  a muso duro il poliziotto rifiutandosi di esibire documenti e sfidandolo apertamente: stanno un lungo e interminabile minuto con gli occhi uno contro l'altro a 15 cm di distanza finchè il tipo gli chiede provocatoriamente se vuole baciarlo. Da quel momento assisto ad un trionfo della calma, della sdrammatizzazione ma anche della fermezza del poliziotto. Non accenna ad abbassare gli occhi, non si parlano e si guardano e poi comincia un tira e molla: prima il tipo decide di sedersi ma dopo poco si rialza continuando a provocare il poliziotto parlando a voce bassa. Ma il poliziotto non si avvicina e gli chiede per favore di parlare in modo che si possa sentire. Il controllore sempre presente e silenzioso. La donna etiope si propone di pagare il biglietto al tipo, ma il controllore le dice di stare tranquilla.
Il treno è in ritardo e la scena dura una buona mezz'ora. Lunghissima e surreale, ma il poliziotto non cede. Quando il tipo cerca di metterlo in un angolo, lui si sposta tranquillamente per avere spazio. Alla fine arriviamo ad Asti e il tipo scende. Scendo anch'io e mi viene di complimentarmi con il poliziotto. Ma lui sta controllando che il tipo non risalga da un'altra porta.
Ecco l'Italia di oggi con situazioni invertite. Il delinquente è l'italiano, non gli stranieri. Un delinquente che in realtà sembra più un disperato, vittima della sua violenza. L'eroe è un poliziotto, non un volontario. La straniera (e non l'italiano) è la "buonista" che ha tanta buona volontà ma non capisce la situazione.
Quanto sono cambiate le cose!

"Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina. Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa.Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». " (At 3,3-6)

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