06 febbraio 2019

pastorale e realtà

Ieri ho partecipato a due riunioni in diocesi. In una si sono programmate attività future, in particolare le celebrazioni diocesane e si è deciso di rimettere al centro la festa della copatrona, la Madonna del Portone, il cui santuario è stato affidato recentemente a un sacerdote. Nella seconda si sono tracciate alcune linee comuni del settore pastorale della carità, in particolare un convegno pastorale per capire l'impatto delle migrazioni nella vita della diocesi. Alla sera, ripensando alle due riunioni mi sembrava che nella prima volassimo sulle ali della fantasia e emergessero proposte di cinquant'anni fa: serate in preparazione alla festa con affluenza dalle varie zone pastorali, processione, tentativi di rianimare una realtà di santuario in coma (si spera non irreversibile); nella seconda fossimo in presa diretta con le questioni di oggi e con il futuro che attende la chiesa ad Asti. Nella prima si cercava affannosamente di replicare un passato di cristianità ormai tramontato, nella seconda ci si interrogasse veramente su dove sta andando la comunità cristiana. Poi sono andato a nanna: meglio dormirci su...

"Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse:6«Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta»." (Lc 21,5-6)

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