03 maggio 2019

l'organizzazione e la vita

La ripresa della benedizione delle famiglie mi  fa toccare ancora con mano quanto sia distante la prospettiva dal punto di vista dell'organizzazione della parrocchia e quella dal punto di vista della vita concreta della gente. Dal punto di vista della parrocchia chi gestisce è come se fosse il titolare di un supermercato preso tra l'incudine dei clienti/fedeli e il martello dei superiori/Chiesa. Perciò a volte te la prendi con i clienti che non capiscono o non apprezzano, dall'altra te la prendi con la Chiesa che non è adeguata ai tempi o che si lascia troppo "adeguare" ai tempi.
Dal punto di vista della vita della gente, siamo sullo stesso piano, tanti problemi presunti nostri sono di tutti, tante gioie sono condivisibili e soprattutto scopri che la fede è molto più penetrante e più sottile di quel che sembra dall'alto delle nostre parrocchie. Ieri, per esempio, ho saputo che una persona non troppo frequentante e che avrebbe tutte le caratteristiche per essere un cliente che pretende è stata vicina ad una amica in coma per diverso tempo e che ora dopo un anno si è ripresa quasi miracolosamente. Non l'ha abbandonata ed ha aiutato la madre di lei, vedova, a restarle a fianco. Ogni domenica non va a messa, perchè dice che ha fatto voto di seguire la messa del Papa e mettere di fronte alla televisione la fotografia dell'amica. Dalla parrocchia si direbbe: superstizione, pietà popolare comprensibile ma limitata. Dal punto di vista della vita concreta si direbbe: grande carità.

"Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?». E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me»" (Mt 25,39-40)

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