15 aprile 2019

Gesù, uomo del dolore

Stamattina mentre pensavo alle celebrazioni del Triduo mi è tornata alla mente la notizia che il rettore del Santuario del Buon Consiglio aveva dato durante la sua meditazione al ritiro della parrocchia: lui quand'era viceparroco a Parigi, mentre studiava là, ha visto che Vittorino Andreoli partecipava ai riti del Triduo in quella parrocchia. Vittorino Andreoli non è credente e quando lui si è fatto riconoscere come italiano, gli ha spiegato che da 36 anni con la moglie veniva in quella parrocchia per non essere troppo riconosciuto. Ha confessato che continuava a non credere pur ammirando coloro che credevano ma che era assolutamente colpito da ciò che l'uomo Gesù ha vissuto in quegli ultimi tre giorni. Da psichiatra ha una certa esperienza del dolore e del dolore lancinante...
Ecco: Gesù è personaggio universale e il cristianesimo è decisamente una religione sui generis...

"Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per provare in lui diletto.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato." (Is 53,2-4)

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