09 agosto 2019

Il buon giornalismo di Avvenire

In questi giorni distesi leggo un po' di arretrati, tra cui anche Avvenire. E trovo due esempi di buon giornalismo, che vorrei fare miei e trasferire in Gazzetta d'Asti. Il primo è sul numero del 2 agosto, quando si replica ad una lettera scritta da alcuni teologi del Ponteficio Istituto Giovanni Paolo II (in particolare l'ex preside), lettera che contestava l'interpretazione data dal giornalista di un atteggiamento di quei teologi stessi per sminuire la portata dell'esortazione Amoris Laetitia. La replica del giornalista è stata spietata, dettagliata e senza mezze misure. Un esempio bello perchè nel buon giornalismo non vale la regola di "lavare i panni sporchi in casa" ma anche i dibattiti all'interno della comunità ecclesiale devono essere fatti conoscere fuori.
Il secondo esempio sempre sullo stesso numero riporta la notizia dei primi arresti per un traffico di bambini immigrati a Mondragone, nel Casertano, a seguito di un'inchiesta svolta da Avvenire stesso. Un esempio bello di giornalismo militante: non solo notizie ma anche inchieste di denuncia.




"Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna." (Mt 10,27-28)

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