17 settembre 2019

Gualino, Van Gogh

Riccardo Gualino
Ieri ho preso mezza giornata e sono andato a Torino a vedere la mostra sulle collezioni di Gualino e il documentario cinematografico su Van Gogh e il Giappone. La prima mi ha fatto conoscere la vicenda di questo industriale piemontese, delle sue vicissitudini col fascismo e del suo amore per l'arte. Ma anche lo sfarzo in cui viveva tra castello di Cereseto, castelli a Sestri Levante e villa in centro Torino. Il secondo mi ha messo a contatto con le miserie di Van Gogh, morto poi suicida. L'arte è per tutti ma c'è differenza tra chi la produce e chi ne gode. Chi la produce spesso è preso da un'ansia e una inquietudine che trova pace solo nella produzione di opere d'arte. Chi ne gode, invece, spesso è desideroso di equilibrare istinti di potere, di ricchezza, di efficienza con il gusto per qualcosa di eterno. Insomma: solo chi è amorfo oppure superficialmente tranquillo non è artista e non apprezza l'arte.

Quanto sono amabili tutte le sue opere!
E appena una scintilla se ne può osservare.(...)

chi si sazierà nel contemplare la sua gloria?" (Sir 42,22.25b)

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