06 settembre 2019

Bach come il rosario? Musica e povertà

Sono andato ad un concerto di musiche di Bach nella chiesa valdese di Torino. Spettacolare. Mentre ascoltavo mi veniva in mente che ascoltare Bach è un po' come recitare il rosario. Il rosario è sempre uguale eppure se ti lasci prendere dalla successione delle Ave Maria è come se lasciassi questo mondo. Se non ti lasci prendere, sei finito: è la noia. Anche dalla musica di Bach, sempre uguale, mai imprevedibile, se ti lasci prendere vieni trasportato in un altro mondo. Se non ti lasci prendere, è una noia. Dunque Bach è musica per persone semplici.
Al concerto ho incontrato suor Cristina della San Vincenzo di Torino, dove ogni inverno facciamo un salto nel primo giorno di route con gli scout. Era insieme ad altri, tra cui anche almeno due persone senza fissa dimora (uno con tanto di borsa del supermercato piena di carabattole...). Ogni tanto durante il concerto li guardavo, preso dal pregiudizio che forse si sarebbero annoiati. Il loro sguardo era fisso sulle persone che suonavano ed ho immaginato che anche loro fossero trasportati in un altro mondo, magari migliore di quello che vivevano. Il miracolo di Bach.

"Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo. Accompagnando il canto con le arpe divine,  cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello" (Ap 15,2-3a)

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