25 maggio 2020

l'umanità entrata nell'età adulta

Cercavo qualcosa da postare, traendolo dalla giornata o dalle letture. Se stavo dietro alla giornata mi venivano fuori robe da depressione. Se stavo dietro al mio sentire personale mi venivano fuori robe da incosciente. Finalmente, cinque minuti fa, o trovato la quadra, leggendo un articolo su Avvenire di giovedì scorso in cui lo scrittore franco-libanese Amin Maalouf  dice che la pandemia ha fatto entrare di brutto l'umanità nell'età adulta. Scrive per la precisione:"I nostri contemporanei, traumatizzati dalla paura, cercheranno di rannicchiarsi all'ombra di un potere protettore, accettando che interferisca con i loro diritti fondamentali e con la loro privacy oppure cercheranno di esercitare un controllo più stretto sui loro dirigenti, per obbligarli a dare la priorità alla salute dei loro cittadini, al loro benessere, anziché piegarsi alle leggi di mercato?" E poi una serie di altre questioni simili per poi concludere: "Nei peggiori momenti della pandemia abbiamo quasi temuto, creduto che l'avventura umana rischiasse di interrompersi, di frantumarsi. Ma forse non è così e la nostra umanità potrebbe essere repentinamente entrata, a sua insaputa, nell'età adulta". Ecco: è come se improvvisamente fossero morti i genitori e devi arrangiarti. Una situazione di fatica (che fa a botte con l'incoscienza) ma di progresso e di entusiasmo (che fa a botte con la depressione). E come si dice quando uno diventa grande: arrangiati. Non perchè non puoi trovare aiuto dagli altri. Ma perchè a volte cercare aiuto e prendersela con il governo e con tutti i responsabili è fuggire dalla propria responsabilità di diventare adulto e non restare bambino dietro qualcuno di sopra che ti dice cosa fare.

"Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento
e il tuo cuore custodisca i miei precetti,
perché lunghi giorni e anni di vita
e pace ti porteranno." (Pro 3,1-2)

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