19 luglio 2021

amore e morte

 Sabato mattina c'è stato il funerale di mio zio a Cumiana. Aveva 92 anni, uno degli zii più anziani, che ha iniziato a "lasciarsi andare" quando ha scoperto che mia zia stava perdendo i colpi e non sapeva più quel che si faceva. Non l'ha più riconosciuta e non ha più trovato decente vivere così. Così è morto lui prima di lei. Una vicenda molto triste ma che mi ricorda quella di un altro mio zio, che ha fatto la stessa fine. Una vicenda che denota però il legame d'amore tra le persone e come una persona può talmente incidere nell'altra da ferirla (suo malgrado) quando non è più la stessa e diventa irriconoscibile. Si dirà: è necessario essere forti e qualcuno è riuscito a resistere alla malattia degenerativa del coniuge. Vero, ma sono due testimonianze diverse: questa della forza d'animo, quella della fragilità umana. Nella prima la fede dà la forza, nella seconda dà la certezza di ritrovarsi in un'altra vita.


"Come potrei abbandonarti, Efraim,
come consegnarti ad altri, Israele?
Come potrei trattarti al pari di Admà,
ridurti allo stato di Zeboìm?
Il mio cuore si commuove dentro di me,
il mio intimo freme di compassione."
(Os 11,8)



Etichette: ,

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page