20 luglio 2021

Dante molto terra terra

 Sul secondo numero di maggio di Civiltà Cattolica c'era un articolo che rifacendosi all'interpretazione di Nembrini, parlava del senso dell'opera di Dante, rimettendolo con i piedi per terra, purificandolo da tutte le interpretazioni simboliche, esoteriche, filosofiche, teologiche che si sono succedute e che ce l'hanno reso più lontano. In fondo Dante si era innamorato di Beatrice e una volta che lei era morta, ne ha fatta l'artefice della sua salvezza personale. Qui si innesta tutto il simbolismo, ma solo qui. La dinamica è nota a tutti oggi: muore improvvisamente la persona che amavi e che era il senso della tua vita.

Ci voleva tanto? Ricordo che a scuola avevamo avuto due interpretazione, entrambe riduttive. La prima: Beatrice guida dell'anima di Dante. La seconda: Beatrice l'innamorata di Dante che lui pone in cielo perchè la idealizza. Invece è molto più umano: Beatrice, il senso della vita di Dante, che poichè non può più esserlo su questa terra, lo diventa in cielo. Nè più né meno. Chissà quanto del simbolismo biblico e teologico ha radici molto materiali...

"Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore." (1Gv 4,8)



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