L'altro mondo degli accademici
Ieri ho partecipato a Torino ad un incontro con altri due docenti per impostare la rivista della Facoltà Teologica sul tema del "sacrificio". Ho respirato un altro mondo. Intanto si parlava della rivista che uscirà nel 2025, perciò con tempi "biblici" di fronte. Poi si spaziava nell'alta teologia e filosofia per individuare articoli da scrivere e da chiedere, ma nello stesso tempo, come un'aquila che ad un certo punto va in picchiata sulla preda, si andava in picchiata su temi come il sacrificio richiesto per le prestazioni sportive, il sacrificio di risparmiare nella società consumistica, il sacrificio come spiritualità tutta particolare, il sacrificio di chi deve accettare determinate condizioni di lavoro. Insomma: non un mondo che vive nella torre d'avorio ma sicuramente che vive come se abitasse al decimo piano di un palazzo e guarda giù: i dettagli non li coglie, ma coglie i grandi orizzonti. E devo dire che, preso come sono da centinaia di beghe quotidiane, respirare a questa altezza dà i brividi.
"Se la ricchezza è un bene desiderabile in vita,
la quale tutto produce?" (Sap 8,5)
Etichette: cultura, ricerca sociale
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