16 ottobre 2023

Lione: apertura al mondo

 Mentre succedeva il dramma in Palestina, io a Lione ho partecipato al convegno organizzato dal Prado con Università statale e università cattolica di Lione sulla figura del fondatore, padre Antonio Chevrier e sulle vicende dell'Istituto fino ad oggi. Un convegno molto massiccio per mole di interventi e di relazioni, a cui non ero abituato. Ma poichè i partecipanti venivano da diverse parti del mondo (i più lontani dal Madagascar e dal Cile), si è voluto concentrare molto in pochi giorni. L'effetto positivo, però, è stata l'apertura alla dimensione internazionale della Chiesa che mi ha fatto capire quanto noi italiani siamo provinciali. Dibattiamo di cose come se si parlasse del futuro della Chiesa e invece è il futuro della chiesa italiana e neanche di tutta l'Italia. In Francia su alcune cose sono decisamente più avanti (per es. il fatto che due preti gestiscano 40 parrocchie nella Champagne farebbe tremare i polsi a ogni sacerdote italiano e invece loro lo fanno con naturalezza e senza farlo sembrare come un atto eroico), ma il loro atteggiamento è molto razionale e certe cose non riescono a coglierle. 

Al di là delle differenze, però, si percepisce che qualcosa accomuna tutti e il vocabolario resta lo stesso. Forse la formazione del clero dovrebbe farci uscire dalle strettoie su cui discutiamo da almeno tre decenni e che ormai non sono neanche più minestra scaldata.

"Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati." (Is 25,6)

Dalla finestra della camera... a Limonest

All'Università Lione 3

Al Prado di Lione

Il Rodano

All'Università Cattolica col vescovo di Lione


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