I progressi della cop28
Ho seguito più da vicino la conferenza internazionale sul clima di Dubai che ha portato per la prima volta a mettere in conto la fuoriuscita dai combustibili fossili sebbene non a breve termine. Ho sentito il dibattito che ne è scaturito, in particolare la divisione tra coloro che parlano di ennesimo fallimento, dato che intanto una parte del mondo sarà sott'acqua e di chi parla di accordo storico. Ci sono ragioni da tutte e due le parti. Mi sono convinto di due cose:
- non c'è alternativa alla metodologia delle cop, perchè in quali altri sedi si potrebbe discutere tutti quanti insieme e prendere decisioni che anche se non sono vincolanti stabiliscono delle piste precise da seguire? Non c'è mai stato nella storia un governo globale se non sotto qualche dittatore: purtroppo i tempi lunghi sono i tempi della storia e non coincidono con i tempi del clima... Ma gli attivisti se ne devono fare una ragione
- nello stesso tempo è incredibile come si continui a parlare di stati contro la transizione ecologica come se la gente iraniana, russa, saudita fosse tutta a favore del petrolio. Non sono i popoli a dare problema, sono certe èlite dittatoriali e economiche che continuano a scommettere sui combustibili fossili perchè non sono interessati alla sopravvivenza della civiltà umana: tanto moriranno prima... Perciò più che controllare gli altri stati, converrebbe controllare le proprie banche, le proprie aziende e certi personaggi da incubo che sono stati ben rappresentati da film come "The Wolf of Wall Street"...
"La terra bruciata diventerà una palude,
I luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli
diventeranno canneti e giuncaie." (Is 35,7)
Etichette: cambiamenti climatici
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