07 novembre 2023

Centro giovanile

 E' tra le proposte del vescovo: una pietra buttata nello stagno tanto per creare dibattito e ieri sera c'è stato un incontro con il clero della città e il vescovo per iniziare a parlarne. Erano dieci anni almeno che non si ragionava sulla situazione dei giovani al di là di fare tante iniziative. E le posizioni sono le stesse di dieci anni fa: da chi parte a ragionare su quelli che frequentano, come se questi in altre ambienti non facessero esattamente come gli altri, a chi patologizza la situazione presentando casi disperati come se fossero la media generale. Chi fa teorie sull'impatto pandemico e chi fa solo la pratica di andare ad incontrarli sui gradini della chiesa. Chi tende al lamento e chi invece tace per non arrabbiarsi. Una  certa apertura sembra che si sia introdotta: è necessario creare una comunità cristiana cittadina che non sia la somma delle parrocchie, è necessario che dietro ogni proposta, anche di pagare qualche educatore, ci sia una bella comunità solida e significativa, è necessario non creare un "ghetto" di giovani. Tutte cose interessanti.

Ma il punto di partenza è: a parte i sacerdoti che loro stessi sono giovani di età, gli altri cosa sanno dei giovani di oggi? Non sarebbe meglio prima fare una analisi condivisa e poi decidere come intervenire?


"Godi, o giovane, nella tua giovinezza,
e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù.
Segui pure le vie del tuo cuore
e i desideri dei tuoi occhi.
Sappi però che su tutto questo
Dio ti convocherà in giudizio.
Caccia la malinconia dal tuo cuore,
allontana dal tuo corpo il dolore,
perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio."
(Qo 11,9-10)

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