11 dicembre 2023

Restare con i giovani

 Purtroppo l'influenza mi ha impedito di partecipare per intero al campo scout di questi giorni, ma li ho raggiunti a Susa sabato e domenica per la conclusione insieme. In genere alla fine ci sono confronti un po' serrati su scoutismo e fede e sono chiamato in campo sia per rispondere alle domande, sia a dare la disponibilità per chiacchierate più personali a richiesta dei ragazzi (anche gli altri dello staff fanno la stessa cosa). Questa volta le domande sono state una raffica e l'interesse molto molto alto: dai testi sacri, alla liturgia, alla chiesa come istituzione, all'omosessualità, alla preghiera, ecc. Più di un'ora di attenzione... E nelle chiacchierate più personali mi sono reso conto che veramente abbiamo svoltato la boa: da qualche anno fa in cui la fede faceva problema serio ad oggi in cui continua a fare problema ma solo perchè si vorrebbe avere un profilo alto e non ci si sente all'altezza. Torna ad essere un orizzonte gradito, ma guai se qualcuno la propone come una volta: un dovere, una tradizione importante, una verità. L'aggancio è lo spiegarla in tutta la sua portata come sapienza antica, secolare e soprattutto che scende dal cielo: farne vedere la logica intrinseca, la ricchezza di un patrimonio, la luce e la forza che porta. Poi al resto ci pensano loro (o lo Spirito?). Torno a casa decisamente incoraggiato.

" Questo è l'avvertimento che ti do, figlio mio Timòteo, in accordo con le profezie che sono state fatte a tuo riguardo, perché, fondato su di esse, tu combatta la buona battaglia con fede e buona coscienza, poiché alcuni che l'hanno ripudiata hanno fatto naufragio nella fede" (1 Tm 1,19-20)

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